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Generi di Conforto

Tavola di fine estate

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Innegabile è il fascino che i colori dell’autunno riescono a creare. Saranno i toni caldi degli arancioni che ci lasciano ancora il sentore nostalgico dell’estate, o più semplicemente l’appartenenza alla terra delle nuance di marroni fino ai verdi?

Sicuramente l’autunno è quella parte dell’anno dove rassegnati torniamo ad occupare i nostri momenti liberi tra le mura domestiche o passeggiando in città. C’è chi ha finito una stagione di lavoro, chi invece ha ricominciato le lezioni, più o meno dal vivo, chi come me non ha mai smesso di lavorare nemmeno in vacanza. 
Fra le giornate più corte, la luce più diffusa grazie al cielo nuvoloso, e l’aria fresca - finalmente - che entra dalla finestra, lavorare tante ore davanti al computer non mi pesa più di tanto, e quindi ho anche più tempo per cercare ispirazioni per nuove ricette e suggestioni.

Quest’anno a luglio i campi della mia città erano quasi tutti padroneggiati da un giallo girasole capace di dare positività alle giornate più calde dell’anno. Li guardavi nella loro maestosità e ti spuntava un sorriso. 

Proprio da questo nasce il centro tavola della mia storia d’autunno, volevo creare una tavola che avesse come colore predominante il giallo, ma scendere a compromessi con il pulcino pasquale è stato impegnativo. Così ho pensato che un bel centrotavola di dimensioni importanti, realizzato con girasoli, gipsofila e una bacca tipo rosa canina, potesse essere quel giusto compromesso, oltre a rispecchiare questa estate longeva. 

La mise en place a questo punto doveva essere elegante e dai toni tenui. I grigi, i beige e il bianco della porcellana Ginori, mi hanno subito spinta a ricercare una tovaglia che non fosse la classica in lino lavato, bianca splendente, ma qualcosa di più particolare, di più rupestre; la stoffa toile de Jouy, con le sue illustrazioni rupestri era perfetta, quasi come se quei girasoli fossero stati raccolti dai campi proprio dai personaggi di quelle immagini. Una stoffa alta, nata per la tappezzeria di poltrone e complementi d’arredo, capace di cadere lunga sotto le sedute delle nostre tavole da pranzo domestiche, perfetta per una festa del ringraziamento, tradizione americana che dovremmo adottare tutti, perché dovremmo davvero essere grati, soprattutto quest’anno, di quello che abbiamo, del raccolto che i nostri campi e la nostra terra ci hanno donato, per le persone che abbiamo ancora al nostro fianco e per essere parte di questa storia.

Per rievocare coerentemente una country estate americana, cristalli grigi per il vino e nero fumè per l’acqua, posate nere satinate e tovagliolo in lino grigio grafite, sì, alla fine il lino sono riuscita a infilarlo in tavola ugualmente! 

Infine l’atmosfera, uno degli aspetti più importanti dell’autunno. Questa tavola non poteva che essere tappezzata di candele, di diverse altezze e spessori, dagli imponenti candelabri in porcellana, altissimi ai lati del tavolo, ai ceri, candele basse e più larghe posizionate su alzatine rotondeggianti. Un tavolo luminoso che possa creare un’atmosfera romantica per una cena a lume - appunto - di candela. 

“As long as autumn lasts, I shall not have hands, canvas and colors enough to paint the beautiful things I see.”

“Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.”

Vincent Van Gogh